Pasquanto mi gireranno?

La domanda vera alla fine è solo quella.

Infatti, che possa rivelarsi una Pasqua da giramento di palle è altamente probabile.
Perchè a pensarci bene le feste sono fatte per gioire della buona compagnia sì, ma anche di quella cattiva, che in questi casi è più che mai meglio di nulla.
Quindi va da sè che io, essendo sola, mi affaccio al Venerdì Santo (si dice così vero?) con un deficit non indifferente.

Di certo so che Domenica prenderò un caffè a casa dei "suoceri" di mia sorella (non vuole che li chiami così, ma tanto sono in anonimato) e probabilmente, se ne avrò il tempo, andrò a trovare l'altra sorella con cognato e nipotina.
Una delle cose stupende dell'affetto familiare è che riesce ad impedire qualsiasi forma di frustrazione: quando vuoi davvero bene ad un parente, la sua felicità, il suo avere qualcosa o molto più di te, il suo essere ad un punto della vita che te inizi a scorgere forse solo come un miraggio da disidratato nel deserto, non ti fanno soffrire.

Sembrerà una stronzata, ma con gli amici non è così. Non parlo di invidia, certo se sei amico di qualcuno non dovresti invidiarlo, ma parlo di quella stretta al cuore che ti viene quando vedi certe cose che tu non hai. E' panico, è malinconia, è paura...non è niente di male verso chi hai di fronte, è timore per te stessa.
Con il sangue del tuo sangue invece certe cose sono diverse. Anzi direi che lo sono quasi tutte.

Per passare al frivolo, ieri sera dovevo vedermi col TA ma ho declinato; oggi dovevamo pranzare insieme ed ha declinato lui. E' gueRa.

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