Io la invidio ovviamente.
La invidio perchè si è presa un uomo che, essendo nato nel 1981, fino a ieri era potenzialmente mio.
La invidio perchè è normale che sia così.
La invidio perchè Diana aveva scritto in faccia di essere prigioniera di una gabbia dorata, questa in faccia c'ha scritto di essere caparbia, capace figa e granculo.
Per non odiarla serve proprio essere molto felici e soddisfatti. Ergo io la odio.
Facendo come chi non guarda la vetrina per non rosicare, io passo oltre e passo, ovviamente, a me.
La Pasqua merdaccina di quest'anno mi ha lasciato in eredità 3 odiati kg; questo fine settimana servirà a demolirli.
Servirà anche a pianificare una settimanetta di ferie, la prima dopo lungo tempo, ma soprattutto la prima
DA SINGLE QUASI T.....NNE
Non posso neppure credere di averlo detto. Cioè io da mesi rimuginavo dannandomi su questo concetto, ma non lo avevo ancora elaborato!
Mi si è schiantato sulla testa così, in un giorno di fine Aprile, mentre passeggiavo cacchia cacchia con i miei 3 kg di grasso, una maglia odiosa che si pezza, i baffi da fare e la benzina da mettere...
Gli stereotipi del resto fanno spesso così: ti avvolgono subdoli e si imparentano con i tuoi tessuti senza che tu te ne accorga...sono come le piante rampicanti sulla facciata della casa: da dentro te hai fatto passare il tempo, hai arredato il salotto, pulito il bagno, apportato migliorie, comprato la televisione, allestito una libreria...ma l'edera fuori, subdola e silenziosa, intanto si impadroniva della tua facciata.
La casa dentro è rimasta uguale o è migliorata, ma fuori, chi passa, dirà:"Ecco una casa ricoperta d'edera!".
Sì cara, non dirà:"Ecco una casa con due camere, un bagno, il cotto per terra...", dirà:"Ecco una casa coperta d'edera"; "Ecco una zitella T......NNE".
E' ingiusto, certo, ma è così. E tu te ne accorgerai solo il giorno che, andando fuori a buttare la spazzatura, vedrai la tua casa da fuori. Io oggi ho provato a buttare la spazzatura e ho fatto una cazzata. Quindi zitta zitta sono corsa dentro e sono andata a pranzo col TA.
Lui più volte mi ha guardato le tette, pericolosamente vicine alla pezza della maglia odiosa, il che mi ha messo in imbarazzo facendomi sudare di più.
La spirale inarrestabile (si sa, la pezza è come una palla lasciata rotolare in discesa: una volta partita, può solo accelerare) si è interrotta nel modo migliore secondo me e il TA, cioè levando la maglia.
E qui arriviamo al terzo motivo per cui ho messo questo titolo al post:
1- Una donna che ne offende un'altra spesso è da definire INVIDIOSA;
2- Una donna che si trova single a x anni sarebbe (ripeto sarebbe) da definire T.....NNE ZITELLA
3- Una donna che viene chiamata per nome in una PRECISA SITUAZIONE è una donna rintontita almeno per la mezz'ora successiva.
Non so se avete presente, ma in certe situazioni, QUELLE situazioni, non è che capiti spesso di doversi chiamare...diciamo che solitamente le cose si svolgono a una distanza tale per cui non serve telefonarsi se si vuol dire qualcosa.
Ma ecco che in un preciso, macroscopico e infinito istante, lui pronuncia il tuo nome.
E lì non è la stessa cosa eh...cioè va bene che è il tuo nome, va bene che ti ci chiama anche quello dell'892424 (a me no perchè dal mio fisso si è registrato il ragazzo di mia sorella quindi a me rispondono con un "benvenuto Gianluca in cosa posso aiutarLa", ma son dettagli), insomma va bene tutto,ma, in certi momenti, in quei momenti,
il tuo nome suona come una lusinga.
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