Chiamiamo le Cose col Loro Nome

Io la invidio ovviamente.
La invidio perchè si è presa un uomo che, essendo nato nel 1981, fino a ieri era potenzialmente mio.
La invidio perchè è normale che sia così.
La invidio perchè Diana aveva scritto in faccia di essere prigioniera di una gabbia dorata, questa in faccia c'ha scritto di essere caparbia, capace figa e granculo.
Per non odiarla serve proprio essere molto felici e soddisfatti. Ergo io la odio.

Facendo come chi non guarda la vetrina per non rosicare, io passo oltre e passo, ovviamente, a me.

La Pasqua merdaccina di quest'anno mi ha lasciato in eredità 3 odiati kg; questo fine settimana servirà a demolirli.
Servirà anche a pianificare una settimanetta di ferie, la prima dopo lungo tempo, ma soprattutto la prima
DA SINGLE QUASI T.....NNE

Non posso neppure credere di averlo detto. Cioè io da mesi rimuginavo dannandomi su questo concetto, ma non lo avevo ancora elaborato!
Mi si è schiantato sulla testa così, in un giorno di fine Aprile, mentre passeggiavo cacchia cacchia con i miei 3 kg di grasso, una maglia odiosa che si pezza, i baffi da fare e la benzina da mettere...

Gli stereotipi del resto fanno spesso così: ti avvolgono subdoli e si imparentano con i tuoi tessuti senza che tu te ne accorga...sono come le piante rampicanti sulla facciata della casa: da dentro te hai fatto passare il tempo, hai arredato il salotto, pulito il bagno, apportato migliorie, comprato la televisione, allestito una libreria...ma l'edera fuori, subdola e silenziosa, intanto si impadroniva della tua facciata.
La casa dentro è rimasta uguale o è migliorata, ma fuori, chi passa, dirà:"Ecco una casa ricoperta d'edera!".
Sì cara, non dirà:"Ecco una casa con due camere, un bagno, il cotto per terra...", dirà:"Ecco una casa coperta d'edera"; "Ecco una zitella T......NNE".

E' ingiusto, certo, ma è così. E tu te ne accorgerai solo il giorno che, andando fuori a buttare la spazzatura, vedrai la tua casa da fuori. Io oggi ho provato a buttare la spazzatura e ho fatto una cazzata. Quindi zitta zitta sono corsa dentro e sono andata a pranzo col TA.

Lui più volte mi ha guardato le tette, pericolosamente vicine alla pezza della maglia odiosa, il che mi ha messo in imbarazzo facendomi sudare di più.
La spirale inarrestabile (si sa, la pezza è come una palla lasciata rotolare in discesa: una volta partita, può solo accelerare) si è interrotta nel modo migliore secondo me e il TA, cioè levando la maglia.

E qui arriviamo al terzo motivo per cui ho messo questo titolo al post:

1- Una donna che ne offende un'altra spesso è da definire INVIDIOSA;

2- Una donna che si trova single a x anni sarebbe (ripeto sarebbe) da definire T.....NNE ZITELLA

3- Una donna che viene chiamata per nome in una PRECISA SITUAZIONE è una donna rintontita almeno per la mezz'ora successiva.

Non so se avete presente, ma in certe situazioni, QUELLE situazioni, non è che capiti spesso di doversi chiamare...diciamo che solitamente le cose si svolgono a una distanza tale per cui non serve telefonarsi se si vuol dire qualcosa.
Ma ecco che in un preciso, macroscopico e infinito istante, lui pronuncia il tuo nome.
E lì non è la stessa cosa eh...cioè va bene che è il tuo nome, va bene che ti ci chiama anche quello dell'892424 (a me no perchè dal mio fisso si è registrato il ragazzo di mia sorella quindi a me rispondono con un "benvenuto Gianluca in cosa posso aiutarLa", ma son dettagli), insomma va bene tutto,ma, in certi momenti, in quei momenti,
il tuo nome suona come una lusinga.

Girl PowDer

La Pasqua non riesco neppure a commentarla.
Riesco solo a dire "Daicazzo".



Ma passiamo oltre:

- Non sono una che ha i fazzolettini di carta in borsa;

- Non sono una che ha la bottiglietta di acqua in borsa;

- Non sono una che quando inizia a piovere si mette fiduciosa sotto a un portico aspettando: io NON HO FIDUCIA NEL FATTO CHE SMETTA.
NON HO MOTIVO PER AVERNE. Le regole con l'acqua per me sono: se la guardi non bolle mai, se aspetti che smetta pioverà per sempre.
POI IO NON HO FIDUCIA IN GENERALE, quindi mi bagno.

- Non sono una che nel tempo per prepararsi conta anche trucco e capelli, quelle sono operazioni disperate per di più svolte con febbrile eccitazioone il cui unico risultatò sarà uscire di casa già sudata.

- Non sono una che sa di che giorno cadrà la festa x, il compleanno y, la riunione z. Ho i baffi ma non sono Frate Indovino.

- Non mi fanno schifo i ragni;

- Se non ho un motivo VERO, non mi faccio i peli.

- Mangio sul divano;

- Dormo sul divano;

- Non faccio tanta pipì, anzi la tengo fino a che non devo camminare piegata a 90 gradi per guadagnare il bagno.

- Non ho QUASI MAI le mutande abbinate col reggiseno (ah, già, io le chiamo mutande, non SLIP);

A questo punto si potrebbe concludere che, oltre a Non essere una Signora, io Non sia neppure una Donna.

Eppure oggi, per la prima volta, grazie al TA che oltre all'esibizione delle tette mi ha iniziata all'uso delle unghie leggermente lunghe e con smalto (ai piedi lo davo da tempo, ma alle mani non avevo mai creduto di poter sembrare qualcosa di diverso da una bambina che ha rubato i trucchi alla mamma) ho pronunciato per la prima volta nella vita queste femminilissime parole:

MI SI E' ROTTA UN'UNGHIA

Ragazzi, c'è vita su questo pianeta.
E soprattutto: vuoi vedere che alla fine non si riesce neanche più a stabilire se sia più femminista indignarsi di tale civettuolo inconveniente o, al contrario, in questa epoca di donne coi pantaloni, lo sia di più cavalcarlo?

La cosa non mi tocca, io femminista non sono, ma se mi toccasse, oggi sicuramente mi smaglierebbe la calza.

Lo straordinario potere delle tette.

Ebbene sì, sono arrivata alla fase del "Giochiamoci le tette".

Dopo anni e anni di onorata carriera tra le fila delle:

- Ho le tette ma non credere che sia un vantaggio, si vestono male e se sgarri un secondo sei subito volgare.

- Ho le tette ma sono scomode, non trovi mai il reggiseno giusto e prima o poi la gravità si abbatterà su di loro.

- Proprio perchè ho le tette mi sembra sciocco mostrarle, sembro la fatalona di provincia.

- Ho le tette ma amo la sobrietà

Eccomi giunta a questa fase:



Se qualcuno di voi come me ieri sera non aveva di meglio da fare che guardare Desperate Housewives, saprà che quelle a differenza delle mie sono tette da gravidanza, ma oggi ostentandole non ho potuto fare a meno di pensarci.
Anche perchè lei non è certo di primo pelo, e credo che questo, ahimè, abbia a che fare anche col mio nuovo slancio...
Voglio dire che io da sempre vesto in un modo talmente poco evidenzia-tette che molte delle persone che mi conoscono ma non hanno avuto occasione di vedermi al mare o a danza, non sanno che io le abbia; eppure oggi, su vivo consiglio del TA e animata probabilmente dallo spirito della non più diciottenne, ho ceduto alla tentazione:

LARGO ALLE TETTE!!

Ragazzi non avrei mai creduto di dirlo, ma è piacevole il riscontro che hanno!
Lo so che se il percorso di volgarità fosse paragonabile alla droga, si potrebbe dire che mostrare le tette è lo spinello e mettersi gonna e calze nere con tacco 12 e top leopardato alle dieci di mattina è la cocaina, ma come sapete ci sono molti che sostengono l'assenza di legame "in salire" tra le due cose:

Io adesso mostro le tette, effettivamente ne traggo un certo inebriante piacere, ma:

1- Lo faccio con misura e non tutti i giorni;

2- Non passerò MAI al toppino leopardato (sul tacco di mattina non mi sento di promettere nulla, certo non 12 ma qualcosina forse sì);

3- Ovviamente, smetto quando voglio.


Ok, lo so, sono nel tunnel.

Pasquanto mi gireranno?

La domanda vera alla fine è solo quella.

Infatti, che possa rivelarsi una Pasqua da giramento di palle è altamente probabile.
Perchè a pensarci bene le feste sono fatte per gioire della buona compagnia sì, ma anche di quella cattiva, che in questi casi è più che mai meglio di nulla.
Quindi va da sè che io, essendo sola, mi affaccio al Venerdì Santo (si dice così vero?) con un deficit non indifferente.

Di certo so che Domenica prenderò un caffè a casa dei "suoceri" di mia sorella (non vuole che li chiami così, ma tanto sono in anonimato) e probabilmente, se ne avrò il tempo, andrò a trovare l'altra sorella con cognato e nipotina.
Una delle cose stupende dell'affetto familiare è che riesce ad impedire qualsiasi forma di frustrazione: quando vuoi davvero bene ad un parente, la sua felicità, il suo avere qualcosa o molto più di te, il suo essere ad un punto della vita che te inizi a scorgere forse solo come un miraggio da disidratato nel deserto, non ti fanno soffrire.

Sembrerà una stronzata, ma con gli amici non è così. Non parlo di invidia, certo se sei amico di qualcuno non dovresti invidiarlo, ma parlo di quella stretta al cuore che ti viene quando vedi certe cose che tu non hai. E' panico, è malinconia, è paura...non è niente di male verso chi hai di fronte, è timore per te stessa.
Con il sangue del tuo sangue invece certe cose sono diverse. Anzi direi che lo sono quasi tutte.

Per passare al frivolo, ieri sera dovevo vedermi col TA ma ho declinato; oggi dovevamo pranzare insieme ed ha declinato lui. E' gueRa.

La terra promessa

Fondotinta, terra, malta o intonaco che sia, ogni donna dovrebbe riceverlo dallo Stato.

Prima








Dopo

Il Malore del Calzino

Quanto si arriva ad adorarli...

Oggi naturalmente sono tornata a pranzo a casa perchè da quando c'è il Calzino ci torno il doppio di prima, lui come sempre mi è venuto incontro per le feste, ma con meno ruzza del solito; quando poi abbiamo salito i tre scalini per entrare in casa, Lui ha trascinato una gambina.

Premesso che l'unico mio animale domestico prima di Calzino è stata la Ciri, una micetta che l'unica volta che ha trascinato in quel modo la zampina stava per passare tra gli antenati (è un antico modo di definire la morte se non sbaglio del Madagascar, mi è sempre rimasto impresso e ora lo piazzo così), non serve chiarire che mezz'ora dopo eravamo dal veterinario.

Il punto, come mi ha confermato la dottoressa, è che il modo di trascinare la gambina a "piede puntato", cioè con la zampina indietro, è più spesso imputabile a cause neurologiche rispetto alla classica zampetta sollevata di origine ortopedica; ma ovviamente non è la regola, e comunque da una visita approfondita il Calzino risulta sano. L'episodio quindi sembra essere puramente isolato e casuale.

Ma che paura piccino...
Tra l'altro, arrivati alla clinica lui non voleva entrare e io e la E. ovviamente abbiamo pensato si trattasse del solito timore tipico dei canini, come se il Calzino fosse un canino qualsiasi. Ahi padrone superficiali, il Calzino non voleva entrare perchè l'aveva in cima!!

"Guarda 'ste grulle, già che per una zoppicatina fanno tutto 'sto casino, poi ora neppure la cacca mi fanno fare...via sul pavimento no davvero, facciamola qui su questo zerbino oh, se proprio non si può far diverso..."

Se già avevo deciso che da stasera avrebbe avuto accesso al divano, dopo questo episodio penso che gli faremo pure tenere il telecomando.
Che cucciolo eccezionale, che affetto incondizionato, che tenerezza...che Calzino.

I Miei Primi Cento Anni

Ieri mi sono vista col TA ed è stato privo di senso più del solito.
Ho avuto più di una volta la sensazione che mi guardasse come una pazza e non come una Pazza come mi piace perchè è pazza, ma come una Ma chi se la piglia 'sta pazza?.
Ho preso quindi la decisione che inizierò a tirarmela, ovviamente nell'unico modo in cui è possibile tirarsela con un TA, cioè levando il T.

Inoltre, mi sono data lo smalto rosso alle mani in modo eccellente.

Inoltre, ho deciso che da stasera il Calzino potrà salire sul divano.

Inoltre, sono stata felice del fatto che stamattina il casellante mi abbia dato del tu.

Inoltre, il culo mi si sta appoggiando sulle cosce.

Inoltre, ho deciso con E. di andare a correre intorno all'isolato la sera.

Ca... sono talmente antica oggi che so di canterale*


Belvedere mi stai sulle palle.

A parte che mi stai sulle palle perchè io alla mia età di sabato sera non dovrei stare sul divano a mangiare gelato e guardare te a Ballando con le Stelle (e già questo basterebbe), ma stamattina mentre facevo la doccia che segnava il mio rientro nella società civile dopo una domenica da eremita all'ingrasso, mi è venuto questo ragionamento.

Quale sarebbe il modo in cui una come lei può fungere da sprone alla donna media? O io non ragiono da donna media (cosa direi appurata) oppure qualcosa non torna.

Cioè te non sei una strafica, ma reggi gli anni in modo fastidioso; hai dei capelli che non si possono guardare, sembri un cadetto, eppure con quegli occhi riesci lo stesso ad avere un perchè. Sei noiosa come la Messa alla televisione, ma esattamente come per la Messa nessuno se la sente di ammetterlo, non sei eccezionale in uno stracazzo di nulla, non mi ricordo nessuno dei tuoi inutili film, quando balli sei gobba, eppure vai bene.

Ora io dico: Bella perchè non dovresti irritarmi??
Una come la Ferilli, cavolo, lei sì che mi serve!
1- Si fa rubare delle foto pre-photoshop che io in confronto sembro levigata come il culo di mia nipote;
2- Ha una vita sentimentale scacigna che permette all'ultima delle casalinghe disperate di tirare un sospiro di sollievo alla rassicurante visione di Oreste sul divano che ronfa, pensando che alla fine "il successo si paga con la solitudine";
3- Credo non abbia figli, e se li ha non sono 3;
4- Non ha un marito che sembra un impiegato modello, Daicazzo, al limite ha dei fidanzati che ce l'hanno scritto in faccia di essere dei fataloni furbetti con i quali si versano lacrime;
5- Non dà l'impressione di aver consumato solo dopo regolari nozze in abito bianco.

Insomma dai, perchè una donna media dovrebbe sentirsi sollevata dal peso del quotidiano vedendo una donna altrettanto media che però il sabato sera va in televisione a farsi dire che è fantastica??
Vaffanculo Vittoria (c'hai pure un bel nome, che palle), decidi da che parte vuoi stare! Ca... e cordone, si dice dalle mie parti, ce l'hanno solo i frati.

La Parrucchiera ha la Ricrescita.

Che le parrucchiere, pur occupandosi di capelli per tutto il giorno, o forse proprio per questo, abbiano spesso i capelli più malconci della storia è fatto noto.

Così io, parrucchiera solo nella parte delle chiacchere, con una situazione sentimentale da far piangere uno gnu, mi ritrovo a fare da Rubrica del Cuore alle persone più impensate.

Oggi per esempio me ne stavo qui in ufficio, sguazzando nel mio medio livello di apatia, quando ecco arrivare la chiamata di un amico che non sento da secoli; per comodità lo chiameremo A.

Premesso che l'estate scorsa mi era capitato una seria di incrociare A. in compagnia di una mia conoscente che per comodità chiamaremo R., va detto che io in questo periodo esco talmente poco che quando il TA mi chiede cosa farò nel fine settimana, io mi invento cose a caso per non dire che starò a casa che fa sfigato; puntualmente dimentico di averlo fatto, e quando il lunedì lui mi chiede come sia andata io mi ritrovo a simulare improvvisi attacchi di frenesia sessuale per mascherare lo spiazzamento.

Con questi presupposti, non stupisce che io sia caduta dal pero quando A. mi ha attaccato la PIPPA.
La faccenda su cui mi ha dettagliatamente e sottolineo dettagliatamente aggiornata è che quando li ho incontrati io, lui e R. avevano appena iniziato a vedersi, ma la cosa è andata avanti fino a stamattina, quando hanno litigato.
Fin qui, banalità a pioggia mi direte voi.
La parte interessante, ahimè, non arriverà, ed è un po' questo il punto:
A. da sano è un tipo fatalone, sempre col tentativo in canna, sempre rassicurante nel suo non essere mai dietro a costruire qualcosa nella vita sentimentale: quelli che quando li incontri ti mettono di buon umore perchè ti ricordano che in questo momento non tutti i tuoi coetanei sono distribuiti a coppie tra MONDO BIMBO per i pannolini o IKEA per la libreria;
Quelli che per un attimo riescono a zittire la vocina che continuamente ripete nella tua testa che uomini e donne sono dispari e te stai rtestando a culo in terra.

Oggi, come sempre ultimamente, devo archiviare perfino lui.
Non solo si è fidanzato, lo scorretto, ma ha pure brindato all'amore col proprio cervello, come tutti gli uomini.

E' nella classica fase in cui un uomo, anche se è quello che magari anni prima ti ha sedotta e abbandonata, o che alle medie ti ha pisciato nella cartella o che semplicemente ti sta sul culo, ti ispira la tenerezza del vecchietto con la demenza senile.
Avete presente? Ora lui nella fattispecie non ha neppure nessun motivo per starmi sul culo, anzi, mi sta pure molto simpatico, quindi in queste condizioni mi fa tenerezza doppia mista a rabbia...

Cosa diamine avete nel cervello? E soprattutto, perchè venite da me a far vedere quanto sia semplice per la prima delle passanti ridurvi così??
Non è d'aiuto in questa fase per me, è come guardare la soluzione dell'enigma poliziesco sulla Settimana Enigmistica e scoprire che era un cazzata pazzesca, che ci potevo arrivare anche dormendo, ma ormai fino al prossimo numero non posso riprovare.

Comunque la mia indole buona e anche, ammettiamolo, in questi casi buonista, mi ha spinta a reggere il colpo, anche sotto al fuoco del:

"Ma ti rendi conto? Mi ha detto ti amo per la prima volta pochi giorni fa e poi si comporta così?"

Incrociato con:

"Lei però ha un carattere forte, non è semplice convincerla..."
(Che poi andate affanculo con questa storia del carattere forte, con uno che ti chiede se per favore puoi soffiarti il naso con la sua camicia e mi fermo qui perchè son signora, la voglio trovare una che non fa la forte...ma vai a cacare vai)

Potenziato al:

"Sì comunque io non ci sto, il suo comportamento mi ha deluso, stasera la chiamo giusto per chiudere bene perchè non voglio che rimanga questo brutto ricordo e poi ciao!"

E strisciando disperatamente in cerca di un riparo mi sono rifugiata nel:"Vedrai che tutto si risolve, fidati", rimediando anche un:"Ok oh, grazie mille eh..."

Come vedete, l'amore rende creature fragili e grate...ora, se tutte queste creature baciate dall'amore volessero manifestare la loro gratitudine nei miei confronti partendo su un'allegra arca (mezzo dove notoriamente accolgono solo coppie) in direzione Isole Felici dell'Amore e dell'Infinita Gioia, io potrei finalmente vedere che c'è rimasto e se trovo qualcosa che mi sta.

Buon fine settimana.

Tenerezze Sherpa.

Giuro, mentre scrivo si è appena allontanata dalla porta, ma non è stato semplice per sua mamma convincerla.
La porta scorrevole a vetri del mio ufficio affaccia sulla corte condominiale e questa bambina è arrivata insieme alla mamma e al fratellino probabilmente per un appuntamento in uno degli studi ai piani superiori.

L'ho notata subito per l'abbigliamento improbabile; da quando si mettono ai bambini i poncho da sherpa? Cioè ma che moda è??
Io adoro i poncho, ma rigorosamente in tinta unita. Se poi sei una bambina di 60 cm pelata e con un vestito a fiori, un poncho tipo questo


decisamente non è quello di cui hai bisogno per essere al top.

Ma il punto ovviamente non è il suo look (nel frattempo è tornata e mi sta correndo davanti).
Il punto è che lei è CALAMITATA da me. Cioè io sono ufficialmente una donna, cioè una gggiovane molto gggiovane, bambino-attirante!

Sembrerà un stronzata, ma non è affatto cosa da poco. Già avevo notato qualcosa l'altro giorno al mare col Calzino, descrivo la scena:

Io sto giocando a rincorrerci con C., il quale individua una bambina accovacciata nella sabbia e parte alla carica;
Io sputo tutte le sigarette fumate nei 10 anni in cui ho liberamente espresso il mio tabagismo (non importa se come me hai smesso, essere fumatori è come essere ballerine, è una condizione naturale) nel tentativo di recuperarlo, fallendo miseramente;
Arrivo sul luogo dell'incontro, recupero il C. che si è comunque comportato insolitamente bene con la cucciola, quindi decido di inginocchiarmi e prenderlo in braccio per permetterle di accarezzarlo;
Ci raggiunge la di lei madre, incinta (giuro!);
C'è un sole da cartolina (avevo dimenticato di specificare);
C. durante una carezza si gira e lecca la mano della bambina, lei ride;
Io le dico che lui così facendo le ha appena dato un bacino;
Lei, sbiascicando, mi guarda ridendo e dice "bhahhcino".

Vi rendete conto?
Devo aggiungere altro??
Ragazzi ci sono delle cose che vanno viste. Cioè va bene dissacrare, va bene lamentarsi, va bene essere incazzati, ma quando passa una cosa così ti devi fermare e guardarla.
Quando una bimba ti ride, fanculo se ti girano le palle, te sei una donna e le devi sorridere. Le devi pure fare ciao con la mano.
Se poi sei una rompicoglioni che già alla mia età ci vuol vedere per forza l'istinto materno inespresso allora esageri. Alla mia età, considerando la dinamica tecnica di un concepimento, io ho ancora talmente tante occasioni di avere bambini che sfioro l'incalcolabile.

Va bene che sono zitella e mi girano le palle, ma c'è un limite a tutto: quando uno Sherpa nano mi corre al vetro della porta e ci si spalma con la manine appiccicose IO RIDO E FANCULO IL RESTO.

La corazzata potemkin mi fa un baffo.

Eccomi giunta alla fase dell'Eccesso di Bontà.

Diverse volte mi è capitato di sentir parlare delle fasi di elaborazione di un trauma: in genere per la verità si tratta di discorsi fatti sull'elaborazione di un lutto e non di un amore finito, ma posso affermare senza timore di smentita che certe cose, a loro modo, possono essere accostate senza risultare eccessivi o addirittura offensivi. Si tratta comunque di accettare una fine, un'assenza, una partenza senza ritorno.
Se non credete a me, chiedetelo agli esperti.

Insomma sta di fatto che, dopo il rifiuto, la rabbia, l'incredula indifferenza, stamattina mi sono svegliata con quell'aria romantica e irritante di chi vorrebbe solo l'occasione di dimostrare quanto genuino e amorevole possa essere...è buffo come certe affermazioni che ho sentito fare decine di volte senza mai capire che diavolo volessero dire ora "finalmente" mi si svelino:

- Lei non potrà mai amarti quanto me: Tutte le volte che la sentivo, mi mandava ai pazzi. Ma che ca... te ne frega se non lo amerà bene? Anzi meglio no?! Uno ti molla per un'altra e te stai pure a preoccuparti se questa non lo amerà da 10 e lode??
Invece ti viene. Ti viene un vero senso di tenerezza che ha quasi un risvolto materno. Ti viene un autentico rammarico per tutte le cose stupende che avresti potuto dare e se non è rincoglionimento forse è un meccanismo inconscio per rendere qualcosa più facile.
Non so di preciso in che modo, forse perchè immaginarlo poco amato in realtà ti consola, o forse perchè immaginare te stessa buona e capace di amare ti assolve da parte dei sensi di colpa. Più avanti magari ci penserò, ma magari anche no.

- Cosa ha lei che io non ho?. Non riesco neppure a credere di averla scritta davvero. Eppure, che dire, quando cerchi di accettare la fine di una storia, pensi che una delle cose da fare sia razionalizzare.
Ma a forza di razionalizzare, a forza di accantonare quello che in una storia non può essere spiegato o capito, si finisce per ridurre tutto a una questione di mera funzionalità, per cui se quello che serve ad un uomo è una donna che lo ami, te lo eri e quindi andavi bene.
Razionalizzare troppo, si sa, inaridisce tutto.


- Come farò adesso senza di te?: Non importa quanto spazio avesse nella tua quotidianità; che fosse accanto a te 20 ore al giorno o 3 a settimana, quando se ne andrà tu ti farai questa domanda. E non avrai la risposta.

Potrei andare avanti ancora per un po', anzi, se poi volessi mettere in ballo le parti sui suoi pregi e sull'impossibilità di trovarne uno uguale e bla bla bla, potrei andare avanti ore.
Ma il punto è che forse queste cose mi offrono (oltre a mille motivi per ubriacarmi, se non fossi astemia) uno spunto per "ripigliarmi":

Se è possibile trovare così tante banalità nella mia condizione, significa che alla fine una strada tracciata c'è: non è vero che io sto in un modo che non si può descrivere, sto semplicemente di merda come migliaia di persone al mondo in questo momento, in passato e in futuro. E come a tutte loro, anche a me passerà. Anche a me accadranno cose nuove.

Credo a dire la verità che anche le cose che ho scritto fino a qui siano di una banalità disarmante.
Ma in fondo un blog in questo somiglia a una storia: Certo, principalmente ci scrivi qualcosa che credi sia bello condividere. Ma a volte ci scrivi anche qualcosa che semplicemente senti di voler dire o buttar fuori per te stessa. Per il tuo egoistico desiderio di stendere le pieghe.

Se sei arrivato in fondo a questo post, hai le mie congratulazioni: una cosa così noiosa non è sostenibile da chiunque.

Apologia di reato.

Ok, non sopporto le praticanti.
Non sopporto il loro modo sciantoso di vestire.
Il loro modo saputello di vivere la vita.
Il loro modo ambizioso di mascherare l'inutilità della loro valigetta vuota.

Lo so che io faccio un lavoro più qualificato e rilevante, ma non mi sforzerò neppure di nasconderlo. LA MIA QUANDO GUARDO IL LORO LOOK E' INVIDIA.
Invidia di quella nera, come si dice.

Non so se lo avete notato, ma quando uno fa la tristissima lista dei propri difetti, l'invidia non la mette mai.

Premesso che io non sopporto in generale il concetto di Descriversi da soli (mi sembra tendenzialmente idiota tutto quello che inizia con "Io sono una persona..."), arrivo all'orticaria quando sento il sibilo ipocrita del:"ti dico difetto ma intendo pregio";

"Eh lo so che sbaglio, ma io se penso una cosa proprio non riesco a trattenermi, devo dirla, tanto comunque mi si leggerebbe in faccia..."

Eh lo so che è un difetto tremendo, ma proprio non riesco a dire le bugie...

Io mi sforzo di cambiare, lo so che non sono cose importanti, ma io se non esco pettinata, truccata e con gli slip abbinati al reggiseno proprio mi sento nuda...

MA VAFFANCULO!

Mai una che ammetta che il suo difetto è scaccolarsi, dormire sul divano senza lavarsi i denti, farsi i baffi con la lametta, o, molto semplicemente, ESSERE INVIDIOSA.

Dai, andiamo, chi non lo è stata almeno una volta nella vita? Io lo sono di continuo, talmente tanto che a volte provo invidia per me stessa. Magari avevo qualcosa e non l'ho più, magari avevo 26 anni e non li ho più, ed ecco che per un attimo sperimento l'autoinvidia...certo quella verso gli altri è più frequente, ma che cavolo, è pure normale!!
Quella sbagliata è l'invidia cattiva, è l'invidia rancorosa di chi vorrebbe vedere gli altri star male, ma l'invidia di chi vede una cosa e prova gelosia per chi la possiede, che male fa?

Ammettiamolo anzi che gratifica il bersaglio!! Non mi si dica che essere invidiate non rende orgogliose...
E l'Invidia Dinamica?
E' un termine che non avete mai sentito perchè l'ho inventato io, ma sono certa che guardandovi intorno conoscerete diverse persone che nella vita hanno fatto o stanno facendo strada mosse da forme di invidia sociale potenti come propulsori piantati nel c...!

Alla fine mi tocca quasi fare l'apologia dell'invidia.
E vergognarmi perchè oggi mi sono limitata a provarne un briciolo per il completino stretch della praticante del piano di sopra, quando il mondo è pieno di cose ben più invidiabili che aspettano di essere considerate...

La lontra del ribaltabile

Ieri sera è successa una cosa.
Spavalda come avevo deciso di essere con il TA, ho fatto la fine del bulletto che esce dal bagno della scuola e percorre il corridoio con la carta igienica attaccata alla scarpa.

Lo squarcio nel velo, il crollo di un mito.

Come da copione, mi sono presentata con due ore di ritardo alla Non penserai mica che me ne importi qualcosa vero?!, ma già lungo il tragitto qualcosa ha iniziato a non funzionare...
Il primo sussulto l'avevo avuto accorgendomi di aver fatto le scale una volta in più per cambiarmi le scarpe che non stavano bene col vestito, ma lì per lì avevo dato la colpa alla cena pesante che poteva avermi confusa.
Del resto, già il fatto di aver cenato bastava a rassicurarmi: quando io devo vedere QUALCUNO CHE MI INTERESSA, non mangio almeno per le 6/10 ore precedenti. Ovviamente, maggiore è l'interesse, maggiore è il lasso di digiuno col quale lo onoro. Sto cercando di correggere questa cosa, ma ci sono stati dei periodi in cui, se avessi incontrato l'uomo perfetto, chiedendomi di uscire per più di un mese lui mi avrebbe inconsapevolmente uccisa di stenti.
Potrei affermare per mia discolpa che la mia pancia ha il potere di arrotondarsi istantaneamente appena introduco minime quantità di cibo, ma sarebbe una stronzata, perchè questa cosa di non mangiare in vista degli appuntamenti è una cosa idiota e le cose idiote non meritano scuse.

Insomma mi trovavo in macchina ed ecco il vero segnale allarmante: Mi sono sorpresa a pensare questa cosa tremenda:"Chissà cosa faremo, magari ci raccontiamo qualcosa, parliamo un po' durante la notte, sarebbe carino!"

E quando pensi una cosa del genere, stai pestando la carta igienica.

Non che ora sia scoppiato l'amore per il TA eh, cioè non sono mica scema!Solo questa cosa ha dato il LA (la nota).
Quello che è successo dopo non ha a che vedere con quello che è accaduto prima, ma i segnali mica sempre sono luminosi! A volte i segnali sono nascosti dalle foglie, dalle siepi, dalla carta igienica appunto.

Il fatto è che, con dinamiche e modi che non starò a spiegare, ieri il TA ha insinuato un tremendo dubbio in me, Zitella non certo illibata:

MA IO A LETTO SONO DAVVERO CAPACE?

Cioè ragazzi beati voi se vi sembra una domanda idiota, perchè a me oggi verrebbe voglia di chiedere a tutti quelli che incontro:"Scusa, piacere, posso rubarti qualche minuto? Volevo chiederti se potevi un attimo fornicare con me per poi compilare questo breve questionario sulla qualità del servizio..."

Voglio dire, alla fine non è che in questo campo ci siano tanti indicatori oggettivi su cui fare affidamento eh! Se uno non si ferma all'apparente soddisfazione del partner (quante volte anche noi siamo stati apparentemente soddisfatti mentendo spudoratamente...)o ad un empirico paragone con qualche immagine presa alla TV, non è che resti molto altro su cui basarsi...
Certo, mi direte voi, ci sono le sensazioni, i sentimenti, le affinità...lo so che ci sono e sono cose bellissime. Ma sono anche piuttosto rare.

Dove non arriva l'Alchimia, sarebbe di aiuto la Scienza.
Se non c'è l'Arte, dovrebbe sopperire la Tecnica.
Se non può essere una Pozione Magica, dovrebbe almeno essere un'Aspirina.

Io da ieri ho il sospetto di essere un rimedio omeopatico.
Quelli che male che vada 'un fanno nulla.

Quella Granculo di Cenerentola

Mi è appena venuto un flash tremendo su una volta alla stazione, avrò avuto 16 anni, in cui ho notato un uomo stupendo, moro, elegante, vestito benissimo e con l'atteggiamento tipico del libero professionista (non chiedetemi come sia questo atteggiamento, andiamo avanti); la cosa che mi fece innamorare di lui, oltre a tutte quelle bastevoli che ho appena elencato, è che in mano, oltre alla valigetta, aveva un fascio di rose rosse.
Ricordo ancora la precisa domanda che mi feci a quel tempo:

"Quale razza di granculo di donna perfetta può avere un uomo così??Quando stasera riceverà quelle rose, saprà di essere un granculo di donna??"

Oggi la mia fissazione è che anche io avevo trovato l'uomo così. The perfect one. The incredible one. Quello che ti guardi e dici:"Ma davvero mi è toccato?". Ovviamente non serve che specifichi che si tratta dell'Innominato, che ci fa pure rima.
La psicopatologia tra l'altro me li sovrappone in modo preoccupante: cioè il fatto di aver amato la sua versione alla stazione 10 (e coda) anni prima mi rende ancora più inaccettabile l'averlo perso dopo. Lo so che non ha senso, e metto in guardia chiunque dal provare a cercare un filo in quello che dico perchè purtroppo il filo c'è, ma cercarlo potrebbe rendere matti per simpatia.

Devo quindi distrarmi, così scrivo questo post senza senso e cerco di trovare qualcosa con cui impiegare la mente; ecco che scatta il processo mentale di associazione:

- Distrazione - Svago
- Svago - Passatempo divertente
- Passatempo divertente - Vacanza
- Vacanza - TA che è appena tornato dalla sua
- TA che è appena tornato dalla sua e mi ha già anticipato al telefono dove è stato invece di aspettare stasera per dirmelo:

EURODISNEY

STIAMO SCHERZANDO???Ripeto:STIAMO SCHERZANDO???
Se per caso vi fosse sfuggita la spietata ironia tra la patria della Disney meta del nostro amico e la Granculo di Cenerentola citata all'inizio del discorso, ve la faccio notare io...

Così affranta, ovviamente mi rifiuto di immaginare lui in posa per la foto abbracciato ad un Pluto gigante contenente un cinquantenne con l'ascella pezzata. Sarebbe troppo.
Magari il mal di denti gli è venuto a sbattere boccate sulla ringhierina del Tagadà...ma per favore, Daicazzo!!


Volete che mi punga un dito con un fuso? Che vada a vivere con 7 nani di dubbia moralità? Che mi attacchi una monopinna e passi le giornate a pettinarmi con una lisca di muggine?

Lo dicevo io che le favole Disney mettevano tristezza!


TA Medioman is back!

Ieri il TA* è tornato da 4 giorni di vacanza.
Non ha voluto dirmi dove andasse, me lo rivelerà a suo dire stasera, ma non immaginate che questo significhi mistero, gelosia, tensione o chissà cosa...na na na na na.

Credo che non dirmleo sia stato una scherzetto, perchè il TA alla fine è un simpatico burlone. Lo so che è difficile rendere l'idea, ma noi siamo così, diciamo che siamo molto più AMICI che TROMB; diciamo un 70%-30%, approssimativamente.


In fondo essere amanti, provare gelosia, lottare ed accettare il peso delle frustrazioni, ragazzi son cose faticose già da immaginare!!Solo a scriverle ho iniziato a sudare...
Onore a chi ne ha voglia e fantasia.
Onore a chi crede di avere gli strumenti adatti e la giusta motivazione.
Onore a chi la vive come una lunga arrampicata da freeclimber coraggioso che sogna la cima.
Io forse in questa fase sono più tipo da pista ciclabile, o forse è lui che più che una cima da espugnare mi evoca il dosso in centro abitato.

Ma chi se ne importa dai, siamo TA! Poi lui poveretto è pure tornato col mal di denti, il dentista gli ha detto che potrebbe essere il dente del giudizio, ma la mia diagnosi è stata infezione purulenta contratta in condizioni igieniche scarse da vacanza nel sudicio.
Del resto non è la peggiore delle mie diagnosi: siccome beve molti caffè, quasi quotidianamente gli ripeto che uno di questi giorni sarà colpito da infarto in mia presenza ed io, per paura di essere indagata (come se l'infarto non rientrasse tra le cause naturali) lo occulterò in pineta.

L'altro giorno sono arrivata a casa sua con i capelli bagnati e lui, che è quasi calvo, mi ha affettuosamente ripresa dando il via a questa perla:
TA:"Oh matta, sei venuta coi capelli bagnati?"
IO:"Figurati, lo faccio sempre!
TA (sempre con tono affettuoso): "Brava! Non devi, altrimenti fai la mia fine!
IO: "Scusa eh, ma tiè (gesto corna)!"
TA (questa volta imbarazzato come un pulcino nudo) "Ma io dicevo che ti viene la cervicale, non mi riferivo al fatto che sono pelato..."
IO: "Ah, va be', ma poi sei un uomo, che te ne importa dei capelli...me lo fai il caffè?"

Ok, lo ammetto, anche come TA faccio acqua da tutte le parti.

*TrombAmico

Tango!

Il tango, dicono, è un pensiero triste che si balla.

Certo, quel velo nostalgico e seducente che ne avvolge ogni movimento è davvero straordinario, ma qualcosa in questa frase deve mettere in guardia la zitella in cerca di conforto:
Siete mai stati a un corso del genere?

Credo che i classici amicidalsimpaticoconsiglio:

Prova a conoscere gente nuova, che so, iscriviti a un corso di ballo a coppie!

dovrebbero essere puniti in un girone apposito insieme a quelli del:

Esci con le amiche, vai in un locale a bere qualcosa, divertiti!

in allegra compagnia dei fiduciosi:

Ma daiiiiii, il mare è pieno di pesci, morto un Papa se ne fa un altro!

(Ovviamente separati dai fintissimi:
Ma scherzi??Te non sai che fortuna hai ad esser libera!Magari fossi al tuo posto...
Per i quali serve un girone a parte dove non avere neppure la compagnia degli altri simpaticoni)

Chiusa la parentesi isterica, torniamo a noi: la sostanza è che al mio corso di tango (come credo a tutti) i partecipanti sono piuttosto numerosi, alcuni più assidui, altri meno, ma anche nella più affollata delle lezioni la legge a governarci è sempre la stessa:

Sembrare pescati con la rete a strascico

Avete presente cosa raccatta una rete a strascico? Ve lo dico io: di tutto.
A guardarci, sembriamo una giuria popolare dei film all'americana, ma senza quello bello.
Non abbiamo la minima omogeneità, la minima coerenza, siamo a tratti inguardabili.

Non ho idea di cosa facciano nella vita i miei compagni, naturalmente io ho lo snobismo di quelle che solo perchè hanno fatto danza classica guardano dall'alto i vili profanatori di sale prove e riducono i contatti al minimo per non prendere la profanite.
Ma il mondo della danza dopo-lavoro è questo: scordate di incontrare l'uomo perfetto a tango. Anche se voi zitelle come me siete le donne perfette, la legge del

Se io che sono così ammodino per i casi della vita mi trovo qui, cosa impedisce che il Principe Azzurro per altrettanti casi ci capiti insieme a me?

Prima ci rinunciate e meglio è.
Cosa lo impedisca non lo so, non so neppure cosa impedisca all'uomo perfetto di venire a vivere davanti a casa tua, di tamponarti nel traffico (l'ultimo che ha tamponato me aveva 18 anni e mi ha chiesto "Si è fatta male?"), oppure di essere per caso il migliore amico del fidanzato della tua migliore amica.
Ci sono cose che sono così e basta.
E saperlo per noi zitelle può essere prezioso.

L'uomo perfetto non sarà a lezione stasera ed anche la dolce infatuazione per il maestro si scioglierà come neve al sole appena spenta la musica, come tutte le infatuazioni indotte dal ruolo (su questo argomento potrei scrivere un trattato, a tempo debito ne riparleremo).
Appena sfumata l'ultima nota, la Gianna andrà a casa che ha lasciato il ragù sul fuoco, Giuseppe passerà a prendere le pizze al salame piccante per moglie e figli, Carlos recupererà i cd e tornerà nei suoi veri panni di argentino col gusto nel vestire e la pettinatura tipici dei buchi spazio-temporali; tutto insomma tornerà nei ranghi.

Ma prima, con il lettore l'orchestra che ci dà il tempo, il tango ci solleverà. Non ci sarà stile, non ci sarà futuro e non ci saranno nuove coppie. Ma, che diamine,
Ci sarà almeno il ballo.

Non sono una signora

Oggi, 5 Aprile 2011, io ho capito il significato di "E la luna bussò".
La cosa mi inquieta: mi starò mica LoredanaBertenizzando??

No diamine, no.


Calzino Adolescente

Saltando di palo in frasca, parlerò di Calzino.
Calzino è il mio cucciolo, un bastardino preso ad un'associazione di protezione animali da circa un mese.
Il giorno in cui sono andata a prenderlo, Calzino mi aspettava a casa di alcuni collaboratori dell'associazione; per l'emozione, avevo dimenticato di passare al bancomat, quindi l'offerta che ho potuto fare frugando nella borsa è stata di 20 €. Quando giochiamo gli dico sempre di non fare il furbo, che è un canino da 20 €.

Io lo avevo scelto in foto fra tanti altri cuccioli e mi ero accorta di volere lui perchè stavo per prenderne un altro. Davvero, quando ho pensato che forse Livio (un incrocio di due razze note bianco e nero) fosse più bello, mi sono sentita in colpa verso Calzino. Perciò ho capito di averlo scelto.
Incontrarlo non è stato come dicono nei film: lui non mi è corso incontro, non mi ha leccata per farsi prendere e non mi ha neppure guardata negli occhi. Lui era semplicemente un calzino spaventato in mezzo ad altri cuccioli molto più svegli e accattivanti di lui. Era molto più piccolo di come mi era sembrato in foto, col pelo più chiaro e faceva le cose che tutto quel gruppo di canini eccitati gli diceva di fare. Appena sono entrata in questa casa-zoo, tutti i cuccioli si sono catapultati verso la tavoletta di legno appoggiata alla porta del salotto, come per abbatterla e corrermi incontro; Calzino li ha seguiti, con fare smarrito e poco convinto, ha dato due colpetti di circostanza al margine sinistro della barriera, ma sempre senza guardare, nè me nè nessun altro.
Mi sono chiesta a cosa stesse pensando e se davvero levarlo da lì e portarlo via da solo fosse cosa a lui gradita.
La signora dell'associazione si è chinata e l'ha preso, poi si è girata e me lo ha messo in braccio dicendo che era mio.
Non voglio sembrare banale, ma davvero lei in quel momento ha decretato che fosse MIO. Così, senza nessun esame, nessuno studio, nessun trucco e nessuna scena. Quante cose nella vita diventano veramente TUE senza dover far niente? Di queste, quante sono esseri viventi?

Calzino per tutto il tempo ha sbadigliato (ho saputo poi dalla veterinaria che è una classica reazione allo stress) e soprattutto ha tenuto la lingua talmente tanto di fuori da farmi temere di aver preso un cucciolo difettato.
Una specie di scherzetto di natura con smorfia perenne, mi sono immaginata ad andare in giro con al guinzaglio un cucciolo con lingua penzoloni e smorfia a sorriso tipo Joker e vi assicuro che non ho provato grande entusiasmo all'idea.

Una volta usciti (pioveva pure), io e Calzino abbiamo iniziato la nostra passeggiata insieme.
A volte mi vergogno quando gli altri mi guardano come

La classica che siccome ha quasi 30 anni ed è zitella, invece del figliolo e dell'uomo che vorrebbe si piglia il cane feticcio (oltre che meticcio)

Ma poi penso anche che quelli che lo pensano possono beatamente andarsene affanculo.

Nel frattempo Calzino sviluppa una personalità simpaticissima, sulla spiaggia è talmente seducente che neppure i milanesi con supermegacanedirazza IVAN IL TERRIBILE 32ESIMO
riescono a resistergli...
A volte mi spiace portarlo da sola, perchè l'Innominato l'aveva abituato a correre da me a lui chiamandolo a turno, ed ora mi tocca spiegargli che non può correre da me a tutti gli sconosciuti che incontra, ma alla fine va bene lo stesso, così socializza.

Ho letto che per i cani della sua taglia (piccola) l'adolescenza arriva a 5 mesi e anche se me lo avevano dato per più piccolo, la caduta dei canini ha rivelato il suo essere un NONGIO di 5 mesi, quindi ci siamo.

Ieri, per la prima volta da quando l'ho preso, ha fatto la pipì in casa.
E visto che i cani somigliano ai padroni, la sua adolescenza promette di regalare gioie quasi quanto la mia: si è pisciato nella cuccia.
Cioè voglio dire, ma anche l'autolesionismo dovevi copiarmi??

Oggi dopo pranzo lo porto sulla spiaggia, così andiamo a rubare gli avanzi del pranzo degli "stranieri" che non hanno obbedito alla legge del "La domenica alle 18.00 levarsi di c..." e a dire loro che il peggio deve ancora arrivare:

Lasciate che a Calzino scendano i testicoli, poi vedrete le razze che vi si sciupano!!



Perchè tutto resti uguale, serve che tutto cambi.

Citazione dotta a parte, il concetto di cambiamento è molto delicato.
Cioè non è forse vero che tutti noi miriamo alla stabilità interiore, e ciò che cambiamo o addirittura stravolgiamo della nostra vita in realtà è un aggiustamento necessario a mantenere questa stabilità?
Non è quindi corretto dire che i grandi cambiamenti non sono quelli che modificano il nostro assetto, ma viceversa sono quelli che permettono di mantenerlo? Certo, cambiando molte cose o cambiandole tutte, ma in un modo che ci mantenga in asse...
Come T., che è un vero campione nel far roteare le cose sulle dita: palla, vassoio, lattina, custodia di cd...qualunque oggetto abbia una forma e un peso, può roteare sul suo dito: per farlo lui dà il via, poi si alza, si piega, sparecchia col gomito, scavalca la sedia, pesta il cane, ti si appoggia sulla spalla schiacciandoti la clavicola, a volte sembra pronto a uscire per strada e prendere l'autostrada a piedi...e tutto per mantenere la rotazione in asse col dito.

Io qualche giorno fa ho provato a mantenere l'asse (come se ne avessi uno) cambiando tutte le passwords che mi ricordassero l'Innominato.
Così, per non dover più pensare a lui ogni volta che leggo la posta, per esempio.
Il risultato? Oggi ovviamente non ne ricordavo neppure una.
Benedetta domanda segreta di recupero password


Ah, non c'entra nulla, ma stasera finalmente io e il mio tono muscolare perduto torniamo a danza.

Sconclusionata

Che in me si riassumessero tutti i difetti della mia famiglia, come una specie di polpettone fatto con gli avanzi, era cosa nota.
Ciò che scopro in questo periodo è che, proprio come nel polpettone, ad ogni morso trovi nuovi ingredienti.

Oggi, l'Inconcludenza.

Ebbene sì: io, regina di staticità, essere capace di restare immobile di fronte a qualsiasi evento positivo o negativo, capace di rifiutare la vita perfetta solo per non dover concepire il cambiamento, capace di andare via da una festa, da una cena, da una vita, sempre un istante dopo rispetto a quello giusto, adesso mi scopro sconclusionata.
Il mio contrappasso arriva in vita e mi vede mutare in una sorta di macchina trita-idee.
Una mattina mi sveglio e vorrei fare una cosa, arrivata alla sera già l'ho vissuta tutta (da ferma sul divano o, adesso che è caldo, da ferma sulla spiaggia) e sono pronta ad archiviarla.
Il giorno dopo mi sveglio e vorrei partire per un paese lontano, arrivata alla sera già son tornata col primo volo intercontinentale cucina-bagno.
Decido che voglio cambiare lavoro, che voglio dedicarmi a questa o a quella cosa, che devo approfondire le mie competenze su quell'argomento e farne finalmente la mia professione, cala il sole e ho già finito tre corsi, due stages e quattro lavori, il tutto comodamente seduta alla mia scrivania.

Se vogliamo vedere i lati positivi, ne individuo 2:
1- Sarebbe peggio (la copio da E.) provarle tutte e sbagliare ogni volta;
2- Vivere tutti questi sogni è un po' come leggere un libro, e come leggere un libro riesce a distrarmi.

Se vogliamo invece vedere i lati negativi, me ne vengono in mente così tanti che non saprei da dove iniziare. Forse posso racchiuderli tra le simpatiche parentesi FALLI e MENTO.

Poi, mentre penso e rimugino, mi torna in mente una cosa che mi raccontava mia nonna da piccola.
Quando era ragazza, le capitò per un periodo di dover percorrere ogni giorno un tratto di strada per andare a lavorare in un posto che le piaceva poco, almeno quanto la sua vita in quel momento (strano, siamo parenti!). Così lei impiegava tutto il tragitto a raccontarsi una favola, ma non una qualunque, la favola di una sua vita immaginaria.
Nella trama lei era la donna che avrebbe voluto essere, con la vita che avrebbe desiderato.
Ogni giorno alla partenza da casa riprendeva il filo, aggiungeva particolari, inventava nuovi risvolti, e, almeno per quella mezz'ora, viveva quella vita.
Calibrava ogni "episodio" in modo che durasse giusto il tempo della strada da percorrere, in modo da poterlo sospendere nel punto giusto e riprendere l'indomani, come alla mattina riprendiamo ciò che abbiamo sospeso per andare a letto.
Non stupisce che poi, per tutti i suoi anni, abbia tenuto in fondo al letto, o sull'armadio o comunque in posti ben raggiungibili, una valigia vuota. Mi sembrava sciocco e inutile da bambina sentirla minacciare mio nonno dell'esistenza di quella valigia, avevo l'età in cui la realtà è talmente simile alla fantasia che tutto sembra possibile e niente deve ancora essere rimpianto.
Ma adesso capisco. Capisco che avere una valigia pronta voleva dire per lei avere un'alternativa tangibile, perchè quando hai sperimentato quanto realistico possa diventare un sogno fatto bene, credere che sia realistico riempire una valigia in fondo al letto e partire per una nuova vita è un gioco da ragazzi.

Allora ditelo!

Anche ieri sera, come martedì, non c'è stata danza.
Non avevamo detto:"Ci sarà almeno il ballo"??
Cioè voglio dire, allora mettetemi una scopa nel c... così vi ramazzo la stanza (cit.)!
La mia vita rotola come un SuperTele sulla spiaggia durante una libecciata e voi mi levate anche le lezioni di danza? Mi negate una diagonale, una bella serie di addominali da far bruciare la pancia come le fiamme dell'inferno, un bel 24 conti da imparare senza che il cervello pensi ad altro...ma che vi ho fatto di male?
In compenso, la giornata è stata ricca di accadimenti.

1- BARRE:
T. (non basterà certo una parentesi per dire chi sia T. per me, è molto più di un amico, talmente tanto di più che il nostro patto di non belligeranza ha escluso da anni la possibilità di qualsiasi rapporto diverso dall'amicizia. Forse questa è la forma di amore più sublime e duratura che sia stato possibile creare insieme e lui sa lenire qualsiasi cosa, tranne ovviamente la mia zitellaggine) prima del rientro pomeridiano in ufficio mi ha trascinata nel bar che frequentavo anni fa, quando ancora mi sentivo gggiovane. Una specie di bar Mario alla Ligabue, di "Stessa storia stesso posto stesso bar" alla Max Pezzali, insomma una sorta di martellata in un ginocchio durante un attacco di ernia per chi si trova nella mia condizione.
Entriamo.Il barista mi è sconosciuto, del resto quella che conoscevo io, personaggio mitico sul quale circolavano leggende ai confini della realtà, in questo momento è in Egitto insieme ai suoi 40 e coda anni e al suo nuovo fidanzato che pesa circa la metà di lei ed offre a tutte noi zit. una speranza di non poco conto.
Insomma lo sconosciuto mi ha appena servito l'orzo (di normali ne ho già presi a quell'ora circa 6), ed ecco che entra un caro conoscente che non vedo da almeno 2 anni. Vorrei andare ad abbracciarlo, lui mi guarda magari anche aspettandoselo, ma cosa mi trattiene dal farlo? Il fatto che sto piagniucolando. Ebbene sì, prima che lui entrasse io già stavo allegramente allungando l'orzo con le lacrime, una specie di orzo americano quasi automatico. Cioè non immaginate un pianto a singhiozzo o una sceneggiata rozza in luogo pubblico...no no...immaginate piuttosto il gioco della Settimana Enigmistica: trova l'intruso.
La scena appena entri è normalissima: bar scalcinato, barista tatuato e secco, avventore al bancone, coppia di badanti ai divanetti (è giovedì, giorno libero per loro), coppia di amici al tavolo che prendono caffè al volo prima del lavoro. Niente di strano, niente di scomposto, solo lei perde dagli occhi. Mi viene in mente che ieri sera poi, a casa, facendo zapping (odio questa parola, ma odio anche che qualcuno possa credere che stessi guardando "Lo Show dei Record", quindi devo sottolineare di esserci finita per caso) mi sono imbattuta in uno che beveva latte forse dal naso e lo risputava come uno zampillo dagli occhi, una cosa disgustosa ma abbastanza affine alla mia. Insomma quindi mi alzo, mi avvio alla porta per salutare, poi uno dei pochi lati di me che ancora mi piacciono viene fuori, così non posso accettare l'idea che lui creda che da oggi il nostro modo di salutarci sarà questo, freddo e insignificante, mi giro e glielo dico:"Non ci siamo beccati nel giorno giusto, mi spiace così tanto..." e prima che io finisca lui mi interrompe con un sorriso "Lo so, l'ho visto, la prossima volta...".
Le persone ancora sanno farmi sorridere di cuore. Patetica, forse, ma così è se vi pare.

2- Il BRUCO.
Sono già stata prolissa col barre, quindi col Bruco taglierò corto: è capitato in ufficio insieme ad uno dei miei capi ed ha iniziato da subito a strisciare:

"Tu hai Skipe?"

"Sì, NOI usiamo Skipe fra colleghi nelle varie sedi, ha notato (Lei) quanto sia veloce nel trasferimento files?"

"Sì sì è vero, ma dicevo un TUO contatto...ce l'hai?"

"No" (breve pausa per odiarlo, io il contatto Skipe ce l'ho perchè me lo aveva fatto la persona per cui sono ridotta così, lo usavamo per parlarci la sera, adesso il bruco è il mio peggior nemico)

"Dai, crea un contatto personale, così magari ci sentiamo e un Sabato possiamo andare a cena!"

MORALE: In questa favola del Bruco, la morale è semplice:
Vista la mia situazione, questa dinamica fluida sembrerebbe, sulla carta, la classica manna: tu sei zitella e triste ed ecco planare in ufficio uno che in meno di 20 minuti ti chiede un appuntamento.
Purtroppo è un bruco, ma "Il Silenzio degli Innocenti" potrebbe fungere da spunto: se da oggi in poi io decidessi di uccidere i vari pretendenti assurdi che attiro come miele per orsi, estraendo da ciascuno la parte migliore o anche solo la meno peggio, ho stimato che in poco più di 24 mesi avrei un ometto ammodino fatto e finito.

3- TROMBAMICO

Che potevo io farmi mancare un TA? Ovviamente no! Ieri sera avremmo dovuto vederci, ma io avevo già abbondantemente dato.
E' incredibile quanto dei percorsi mentali che credevo naturali in una storia possano invece tranquillamente sparire.
Quando sentivo dire "E' una cosa senza sentimenti, dura da tempo ma non conta nulla" in realtà non lo capivo.
Credo che la mia ingenuità in quel senso avesse dello straordinario.
Io sono stata profondamente gelosa delle "ganze" perchè non ho mai capito quanto poco potere e considerazione avessero. Tutti lo dicevano, ma io non potevo credere che una donna con la quale coltivi un'intimità magari anche frequente non abbia qualcosa anche di te. Non potevo credere che si potessero scindere così le cose. Vorrei tanto averlo saputo prima, sarei stata praticamente onnipotente.
L'ho scoperto, come sempre, troppo tardi.
Lo sto scoprendo ora, insieme al mio TA che, per assurdo, sta quasi diventando uno dei miei più stretti amici. Certo, niente di paragonabile a T. o agli altri amici VERI, ma è una delle persone che ho più vicine adesso. Credo che io e lui siamo come due stranieri che si incontrano sul treno durante un viaggio. Non hanno interesse per la vita dell'altro, non vogliono condividerci niente e se si fossero incontrati altrove, dove la vita offre maggiori appoggi, non avrebbero nutrito forse il minimo interesse reciproco.
Ma il viaggio è lungo e sono soli. Per quel viaggio saranno l'uno per l'altro praticamente l'unica compagnia.
Ieri sera però io sono andata nel vagone ristorante e, siccome siamo comunque degli estranei, non ho sentito il minimo bisogno di avvertirlo.
Così lui mi ha mandato un sms, si è un po' preoccupato ed ha anche provato a chiamare.
Ma solo una volta, così fanno i Trombamici.