E.

Ho appena concluso, anzi sto ancora concludendo, una delle solite adorate divagazioni con la mia sorella E.
Lei da sempre è il mio braccio, è il mio senso critico, è il mio metro di misura del giusto e dello sbagliato, in un certo senso il mio cervello. Per fare un esempio, fin da quando siamo al mondo, se c'è da fare una cosa in un preciso giorno ad una precisa ora io non sento alcun bisogno di saperlo. Sarà lei a dirmi quando prepararmi ed io puntualmente farò tardi, ma ce la caveremo. Abbiamo fatto vacanze delle quali io non conoscevo la data di partenza e a malapena la destinazione. Sembrerà assurdo, ma è così.
Detto questo, si capiscono alcune cose di me scoprendo che, mentre crescevo, la mia personalità manteneva inalterata la "fede" in questo lume, sviluppando però istinti e attitudini completamente diverse. Una specie di bipolarismo esternalizzato, direi.
Inevitabilmente, nelle fasi della vita che proprio non si posso pianificare in due (o meglio magari in due sì, ma non in due sorelle), io ho la stessa fluidità di movimenti e la stessa padronanza della situazione di una foca sul ghiaccio. Davvero eh, non lo dico a caso, se ci pensate la foca sul ghiaccio è normale che ogni tanto ci vada, non c'è stata buttata per dispetto da quelli del Discovery Channel, eppure è fatta in quel modo che proprio non funziona. Cioè voglio dire bella e tenerina, è vero che se tu non fossi così impacciata saresti molto meno popolare (anche io con le mie vicende ridicole ottengo sempre un discreto successo tra gli amici che ascoltano divertiti come se fossi Verdone), ma poi va bene essere così nel tuo ambiente naturale? Cioè va bene essere così impedita nelle cose più banali? Ti sembra bello che gli altri corrano e tu ti spalmi??
Certo il poeta ha saputo rendere un'immagine ben più alta parlando dell'albatro, ma, che dire, si fa quel che si può...
Così io ed E. stiamo ancora provando a sincronizzare il passo: lei, dignitosa ed elegante biologa (ovviamente felicemente fidanzata) ed io, "simpatica" fochetta che vorrebbe avere i piedi. Io le descrivo lamentosa l'invidia per chi sa camminare e faccio roteare la palla perchè è così che ci divertiamo insieme. Lei mi descrive il mondo visto da un'altezza che io non so raggiungere e, quando serve, mi consola dicendomi che in fondo non sempre è meglio quello che mi sto perdendo.
Se ci incontrate, per favore, non chiedeteci cosa stiamo facendo. Abbiamo da fare.

Pioggia 2 (non si può mica sempre solo frignare!).

Siamo in un ufficio comunale.
Conversazione che avresti immaginato a scuola:

RTACUDPEDUMI*, per motivi di servizio in giacca e camicia, penna nel taschino, occhiale abbassato sul naso e fare sospettoso di chi deve valutare la tua affidabilità: "Dica, Geometra, come posso aiutarla?"

GGL**: "Vorrei estrarre copia integrale della pratica edilizia nr.xxx

(breve pausa per la consultazione dell'archivio informatizzato e successiva frazione di secondo per permettere al nostro tecnico di prelevare il cartaceo dallo scaffale con colpo sicuro e relativo ghigno di soddisfazione tipico dell'archivista perfetto)

RTACUDPEDUMI: "Copia integrale mi ha detto...la desidera con particolare urgenza? Lo chiedo perchè il nostro ufficio provvede direttamente all'evasione delle pratiche non urgenti entro il giorno successivo alla richiesta, mentre per quelle urgenti si affida ad una copisteria esterna al fine di garantire maggiore celerità"

GGl: "Beh effettivamente avrei una certa urgenza"

RTACUDPEDUMI: "Bene, in tal caso sarò lieto di accompagnarla personalmente, così da poter rientrare immediatamente in possesso dell'originale cartaceo; prego, faccio strada."


Vera conversazione rubata questa mattina:

RTACUDPEDUMI, per l'occasione in tenuta ufficiale Levi's 501, scarpa da arrampicata, giubbino impermeabile e cappellino di pile, dopo essere riemerso da una ricerca fatta di moccoli***, rubriche scritte a penna da scorrere col dito (se qualcuno ha mai fatto una ricerca del genere sa che non sto mentendo) e faldoni sommersi da bandiere della Juve, foto del vecchio dirigente in costume nel 1986 in Sardegna con in braccio un tonno da 15 Kg e barzellette sui dipendenti comunali stampate in A4 con goliardica ironia dai colleghi dell'Ufficio Condono: "Allòra le copie le vuoi oggi subito?"

GG: "Sì dai, che mi stai a far tornare che son già qui"

RTACUDPEDUMI: "Via allora si va, l'ombrello ce l'ho solo io ed è anche rotto: le scelte son due, o si sembra buchi o te ti bagni".


* Responsabile Tecnico Archivio Comunale Unico Dispensatore Pratiche Edilizie, Documenti Ufficiali Massima Importanza.

** Giovane Geometra Locale

*** Per i non toscani:bestemmia


Pioggia (di parole a caso).

Piove e, come quasi sempre, ho la presunzione di credere che dipenda da me.
Davvero, sulla pioggia mi limito al pensiero romantico che le mie lacrime cadano su tutto il mondo o addirittura che il mondo pianga a veder piangere me.
Ma per il resto delle cose? Sarà forse arrivata l'ora di capire che non posso capire tutto e che soprattutto non posso decidere ogni cosa?
Credo che per tutti gli aspetti dell'animo umano esista un punto nel quale gli eccessi per assurdo finiscono per combaciare: chi è troppo modesto spesso si ingrassa nel ruolo di "tanto valido quanto umile" a volte fino a peccare di superbia; chi parla troppo finisce per non dire niente come chi tace e chi troppo si dà alla fine non regala niente...io per troppa insicurezza forse sfocio nel delirio di onnipotenza.
Se avessi fatto così, il contrario di così, se lo avessi fatto in quel modo, nell'altro, se avessi capito quel giorno o quello prima...non posso sapere come sarebbe andata e basta. Non dico che sarebbe andata così lo stesso, no, questo sarebbe un modo di sapere come sarebbe andata (ho bisogno di uno bravo, lo so), posso solo sapere di non saperlo.
Posso solo sapere che, oggi, avrebbe piovuto comunque.

Perchè?

Vi siete mai chiesti, guardando la scena finale de "Il matrimonio del mio migliore amico" cosa avrà fatto Julienne dopo? Non dico negli anni successivi, no, in fondo se sei Julia Roberts un modo per cavartela lo trovi di sicuro, parlo proprio di come avrà fatto subito dopo per sconfiggere la malinconia.
Quando avrà visto davanti a sè un'infinita distesa di giorni fatti di 24 ore da inventare, con il rimorso di un amore che non si è accorta in tempo di ricambiare...
Finita la musica e smontato il palchetto, tolto il vestito e salutato con bacio amicale George (anche in questo ordine, alcune donne hanno il vizio di non rassegnarsi alla completa omosessualità di un uomo), come si sarà arrangiata la nostra Julienne?
Nel 1997 non lo so, ma, forse, nel 2011 avrebbe aperto un blog.